Revista de Ciencias Jurídicas N° 160 (1-39) ENERO-ABRIL 2023
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parlamento
si

configurava

come

organo

costituzionale

che

avrebbe

rappresentato

i

tre
ordini della società.
Lo Statuto fu redatto nel maggio 1808, raccolta
fedelmente l'ideologia imperiale ,
4
era
modellato

sulla

Costituzione

del

22

Frimaio

anno

VIII


(13

dicembre

1799),

come
modificata
dal

Senato-Consulto

del

16

Termidoro

anno

X

(4

agosto

1802)

e

dal
Senatoconsulto del 28 Floreale anno XII (18 maggio 1804). Lo statuto fu pubblicato sulla
Gazzetta di Madrid dal 27 al 30 luglio 1808. Ebbe un effetto molto limitato, dal momento
che
le

sconfitte

militari,

in

modo

particolare

quella

di

Bailen,

impedirono

l’effettiva
applicazione
del

testo.

Del

resto,

lo

stesso

articolo

143

(La

presente

Constitución

se
ejecutará sucesiva y gradualmente por decreto o edictos del Rey, de manera que el todo de
sus disposiciones se halle puesto en ejecución antes del 1 de enero de 1813 ) dello Statuto
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affermava che la Costituzione sarebbe entrata in vigore gradualmente attraverso decreti o
editti del re, dunque l’efficacia sarebbe avvenuta attraverso un’intermediazione normativa
del monarca (che non si verificò).
Lo
Statuto

raccolse

anche

alcuni

diritti

fondamentali ,

6
come

l’abolizione

dei
privilegi,
l’inviolabilità

del

domicilio,

l’abolizione

della

tortura

(l’Habeas

Corpus

viene
formalmente affermato, si vedano gli artt. 126-141), la libertà di stampa, il diritto di accesso
alle
cariche

pubbliche.

Particolare

attenzione

è

posta

alla

libertà

di

stampa,

il

Senato

è
individuato come custode delle libertà individuali (il Senato è disciplinato dal Titolo VII,
artt. 32-51). L’articolo 39 recita: Toca al Senado velar sobre la conservación de la libertad
individual y de la libertad de la imprenta, luego que esta última se establezca por ley, como
se previene después, título XIII, artículo 145. El Senado ejercerá facultades de modo que se
prescribirá en los artículos siguientes”.
4
Il conte di Toreno sostenne che gran parte del testo sia attribuibile a “mano spagnola”. Quest’ultimo, pur
riconoscendo
di

non

poter

indicare

esattamente

l’autore,

affermò

che

il

testo

completo

fu

consegnato

a
Napoleone a Berlino dopo la battaglia di Jena. Un diverso orientamento proviene da Georges Desdevises du
Dézert, il quale sostenne che un giornalista francese, il signor Esmenard, nel mese di settembre 1807 inviò un
progetto
di

Costituzione

a

Napoleone

e

fu

proprio

quel

documento

che

l’imperatore

rimise

all’esame

del
Consiglio di Bayonne. José María Queipo de Llano (Conde de Toreno). Historia del levantamiento, guerra y
revolución de España. Tomo I (Madrid: Imprenta de Don Tomas Jordan, 1835), 308.
5

Art.

143

de

la

Constitución

de

Bayona

de

1808.

Disponibile

in:

https://www.cervantesvirtual.com/obra-
visor/constitucion-de-bayona-6-de-julio-1808/html/437fe325-fb92-48b7-a963-a36d6a8fd6af_2.html.
6
Ignacio Fernández Sarasola. La primera Constitución española: el estatuto de Bayona Revista de Derecho,
n. 26 (Barranquilla:jul.-dic. 2006), 97-100.