Revista de Ciencias Jurídicas N° 160 (1-39) ENERO-ABRIL 2023
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in particolare in quella orientale, la Carboneria si era diffusa, mentre la parte occidentale
restava interessata a realizzare il programma di indipendenza (senza prospettive unitarie).
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I liberali piemontesi guardavano con speranza al giovane principe Carlo Alberto di
Savoia,
primeggiava
pensarono di far scoppiare il moto costituzionale l’8 marzo 1821. Le società segrete, dopo
lo
mentre in precedenza, soprattutto i Federati, avevano assunto come modello costituzionale
la Carta francese del 4 giugno 1814.
L’8
Emanuele
momentanea
Cadice. Da Modena, Carlo Felice sconfessò (annullò gli atti della reggenza) Carlo Alberto
al quale consigliò di recarsi a Novara presso le truppe rimaste fedeli al re. Gli insorti furono
sconfitti
condanne a morte.
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Pierre-Marie Delpu considera il 1812 come “archetipo rivoluzionario”:
Le 2 juillet 1820, quelques militaires politisés se soulèvent dans la garnison de Nola,
en périphérie de Naples, pour réclamer l’adoption de la constitution des Cortès de
Cadix de 1812 par le roi Ferdinand I des Deux-SicileTrois mois après, l’un de leurs
chefs,
Grande Armée, déclare au jeune Parlement napolitain vouloir faire du royaume “une
seconde île de Leó”, suggérant que la révolution, encore à l’œuvre, vise à convertir
le
d’Espagne.
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Politico-Constitucionales”.
Estudios Histórico-Jurídicos n. 40 (Valparaíso, Chile, 2018), 214-224.
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Per gli approfondimenti si vedano Vittorio Scotti Douglas, “Napoli e Torino, due rivoluzioni sull’esempio
di Cadice”. Pasado y Memoria. Revista de Historia contemporanea
n. 22 (Alicante, España, 2021), 81-98;
Carlo Torta, La rivoluzione piemontese nel 1821. (Roma-Milano: Società Editrice Dante Alighieri di Albrighi,
Segati & c., 1908).